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Bikepacking Tips

EVENTO | Giovedi 19 maggio| Bikepacking tips.

Abbiamo organizzato una serata tra amici, per parlare un po’ di Bikepacking. Per chi se la fosse persa, vi lasciamo qui sotto un racconto della serata.

Il primo intervento è stato di Niccolò Varanini
La gara più importante che ha fatto è stata la Transcontinental di circa 4000 km nel 2015.
Si tratta di una competizione che richiede un impegno notevole. Bisogna attraversare tutta l’Europa , non c’è una vera traccia, i partecipanti devono passare da punti stabiliti per la firma, il tutto è gestito in totale autonomia. La mancanza di un supporto esterno richiede un’organizzazione che è ben oltre l’allenamento per l’ultradistanza. Chi vuole partecipare deve essere in grado di gestirsi in modo autonomo: tracce, meteo, cibo, riposo e gli imprevisti di percorso. Quindi non un’impresa facile!

 

Niccolò non è un ciclista professionista, nella vita si dedica a tutt’altro, ma se non è al lavoro è in sella alla sua bicicletta, praticamente dal venerdi alle domenica e si capisce da come parla che macina chilometri su chilometri.

Niccolò viaggia leggero, l’assetto della sua bici è ridotto al minimo, questo perché mentre va in giro si vuole divertire, vuole un mezzo scattante in salita e divertente in discesa, il bikepacking gli permette di rapportarsi alla bicicletta in modo più sportivo e adrenalinico rispetto al cicloturismo.

il Bikepacking è bello perchè ognuno lo vive come vuole, non ci sono formule corrette o sbagliate, ognuno, in base alle SUE esigenze, decide cosa portarsi e come affrontare il proprio viaggio”; “la ricetta” dice “la trovi da solo”,  sulla base della tua esperienza o confrontandoti con altri, che magari hanno già fatto esperienze prima di te.
Oggi, dice, dipendiamo dal GPS e dalle tracce, le batterie e le ricariche degli strumenti elettronici sono importanti; nessuno degli speaker ad esempio possiede una bici a dinamo, ma nel concetto libertino del bikepacking Niccolò ci diceva che è un’opzione da considerare se si fa un certo tipo di viaggio.

 

 

Stefano Baldoni invece ci racconta che arriva dalla strada e da pochissimo ha intrapreso la via del gravel, ma la sua è già pura passione.
Si è misurato con lItaly Divide 1.250 km e 22.000 m di estremo divertimento, ci racconta di paesaggi bellissimi attraverso la città di Siena, incontri con persone interessanti, ma anche di tanta fatica e qualche errore nel riempirsi la bici di cose che non servono, a scapito di quelle che invece poi trovi indispensabili, come ad esempio le borse stagne.
Dice che gli è servito molto confrontarsi con chi era più esperto di lui per capire come equipaggiarsi e che in Mauro Rainieri ha trovato di certo ottimi consigli.

 

È stato infatti lui a consigliargli quali borse scegliere e di optare per quelle ermetiche per conservare il sacco a pelo, o come sia meglio indossare il camelback®, che tanti ciclisti disdegnano.
Stefano ci diceva che il setup della bici è molto personale,  per lui ad esempio è importantissima l’acqua, ma ci tiene a precisare che la cosa davvero importante, soprattutto in un certo tipo di viaggio è la testa per sapersi fermare: per lui importa non in quanto tempo abbia concluso una gara, ma il fatto di essere arrivato. Un filosofia affascinante dell’andare in bicicletta che di certo rappresenta il pensiero dei tanti amici che sono stati con noi durante la serata.
Stefano all’interno delle sue borse porta sempre del cibo, un guscio, dei guanti in neoprene, e dei pantaloni lunghi.
Altra cosa importante per lui è la ridondanza di alcune attrezzatture, come ad esempio la seconda luce,  questo ti permette di affrontare il tuo percorso con maggiore sicurezza; quindi abbiate sempre un fanale anteriore, ma anche una buona lampada frontale… Non si sa mai!

 

Poi ha parlato anche Mauro Rainieri, il veterano del Bikepacking, lui ha una storia diversa: nei suoi primi viaggi in bicicletta si portava soltanto lo zaino, senza GPS; ha viaggiato in bici sulle Alpi e sei mesi dopo anche sul Monte Bianco.
La sua avventura con Bikepacking inizia intorno al 2017  e oggi lui e la sua 3T “color trota” sono inseparabili! Mauro è uno che in bicicletta si porta tanto, non ama aver freddo.
Dice che la qualità dei prodotti fanno la differenza , un sacco a pelo piccolo e leggero, un buon materassino, una buona tenda e un guscio tecnico e di qualità quando fai 17 h sotto la pioggia fanno la differenza, e soprattutto come giustamente dice “quando calano le prestazioni, cala anche il divertimento” quindi meglio avere un buon equipaggiamento ed essere nella condizione di riposare bene, quando serve.
Il suo equipaggiamento elettronico è curioso: un Garmin Edge 830 e un 1030 Plus.
Con 830 tiene segnate le tracce, grazie alla batteria al litio navighi per 3/4 giorni eliminando il problema della ricarica, sullo schermo piccolo, vedi bene la tua traccia e non devi reinstallare nulla se si spegne.
Mentre il 1030 lo usa per la raccolta dei dati più tecnici, i lap con la suddivisione delle tappe e la segnalazione delle svolte con pronuncia dei nomi delle strade che ti avvisano delle prossime curve.

 

 

Sono intervenute all’evento anche Gaia Bonetti e Anna Marini che ci hanno raccontato cosa vuol dire per loro andare in bicicletta. Gaia diceva che “la bellezza sta nel fatto che ti muovi attraverso le cose, più veloce che a piedi, ma più lenta di una macchina, hai cosi la possibilità di apprezzare il viaggio, di assaporare la libertà e la tranquillità del momento.”
Anna invece ci raccontava di quanto è bello sapersi sfidare, contare sulla propria forza e sapere di poter riuscire ad affrontare viaggi lunghi e stancanti, di quanto sia bello incontrare persone affabili e pronte ad aiutarti, quando ti trovi sotto la pioggia da ore e hai bisogno di scaldarti, anche in un paese che non è il tuo.

 

Bellissima e molto apprezzata la loro idea del “ape del giovedì“; un gruppetto di ragazze che il giovedì sera si trova per andare a pedalare in Maddalena e poi fermarsi per un birretta in compagnia. Anche le donne hanno la capacità e la voglia di pedalare!

 

E poi, a sorpresa, ma non potevamo non fare due chiacchiere anche con lui – ringraziamo Enzo Gabrieli, che ci ha raccontato della sua doppia esperienza alla North Cape: una volta fatta all’età di 50 anni e l’altra a 60 anni. Una sfida su due ruote grandiosa, nessun supporto, 1 continente, 6 nazioni e 3800 Km nelle gambe per arrivare a capo Nord; l’avventura in bicicletta verso il grande freddo, pazzesco e da brividi solo sentirglielo raccontare!

 

E infine anche Nicola Amadini, che organizza un evento in Valtrompia che vi vogliamo assolutamente segnalare, la VALTROMPIA.BIKETRAIL

Un occasione per scoprire i monti della Valtrompia in sella alla bici e insieme alla VTBTcrew il 9/10 Luglio 2022. I percorsi di questa manifestazione sono adatti a chiunque voglia pedalare in compagnia; ci saranno diverse attività per rendere queste due giornate un’esperienza memorabile. Non perdetevi il “bagno di Gong” un esperienza di ascolto e rilassamento condotto da Fabio Vescarelli, musicista Gong master.
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