Questa stagione, il 75% dei tessuti Patagonia è prodotto con materiali riciclati, l’87% delle loro linee usa questo tipo di materiale per la produzione. Meno del 10% delle fibre prodotte a livello globale sono realizzate con materiali riciclati.

Esatto, anche quest’anno Patagonia rinnova il proprio impegno per la salvaguardia dell’ambiente e lo fa con una nuova collezione di abbigliamento e accessori d’alpinismo, la Backcountry Touring Collection. Si tratta di capispalla, giacche, pantaloni e accessori resistenti, ideati per le lunghe e fredde giornate invernali e creati per durare a lungo, anzi a lunghissimo. Infatti i capi della BCT Collection sono fatti per accompagnare i fan della neve e dello scialpinismo non solo per una stagione, ma anche per quelle a venire.

Con il bene del pianeta e dell’ambiente in mente, il brand statunitense ha ridotto il più possible l’impatto ambientale nei metodi di produzione di abbigliamento e attrezzature, per puntare inoltre sulla durata degli stessi. Patagonia chiede quindi ai propri clienti di non utilizzare i prodotti del brand come capi usa e getta, ma di utilizzarli il più a lungo possibile. Conosciamo tutti i problemi ambientali legati al fast fashion e al mondo dell’abbigliamento, più in generale, visto che è una delle industrie più inquinanti.

Oltre al prezzo sul cartellino, infatti ogni capo ha un “costo nascosto” che è l’ambiente a pagare. Per esempio, secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, per realizzare un paio di jeans vengono utilizzati più di 3700 litri di acqua e le persone acquistano il 60% di abiti in più rispetto a vent’anni fa. Comprensibile come un brand attento all’ambiente come Patagonia stia cercando di sensibilizzare gli sportivi e amanti del marchio.